Servirà anche lui, anche Gleison Bremer, per compiere il passaggio tanto atteso quanto agognato. Se la Juve «non è ancora pronta», o comunque non vuole affrettare i tempi per tornare in campo con la difesa a quattro, uno dei motivi principali si regge pure sull’assenza del brasiliano. Manca poco, però. Alla svolta tattica, s’intende. Ma anche al rientro del difensore centrale (fuori dal 27 settembre), che sta lavorando tutti i giorni alla Continassa per accelerare il recupero post infortunio al menisco e successiva operazione. Gleison ha messo nel mirino la sfida del Maradona contro il Napoli del 7 dicembre. E i tempi dovrebbero essere rispettati, salvo intoppi dell’ultimissima ora. Con una postilla: Bremer confida di rientrare anche gradualmente in condizione, dunque verosimilmente non si vedrà a pieno regime sin da subito, ma sarà centellinato come da programma di recupero già concordato tra staff tecnico, area Perfomance e lo stesso calciatore. Lunedì si capirà meglio il suo orizzonte, perché potrebbe essere il giorno del ritorno - parziale - in gruppo, in modo da avere una settimana di sedute per calibrarsi e caricarsi. Pure la squadra sulle spalle, che è quel che si augura Luciano Spalletti.
Il legame Spalletti-Bremer
Ecco, a proposito del mister: sin da subito il legame tra i due si è fatto importante, come importante è stata l’investitura da parte del tecnico. Lucio ha voluto parlare subito anche con Gleison, considerato uno dei punti fondamentali per la rinascita juventina. Perciò, non appena potrà, farà grande affidamento su di lui anche per consegnare una guida più sicura al gruppo, parso spaesato e “silenzioso” - forse troppo - dopo le ultime uscite. E se la personalità tornerà a farsi un fattore, Spalletti spera di recuperarne una buona dose proprio dal centrale, che mette il recupero nel mirino e che sotto l’albero di Natale non vorrebbe nient’altro che la continuità a cui ambisce, e che vede come primo mini obiettivo da qui alle prossime settimane. Continuità che sarebbe manna dal cielo: per il giocatore, per il tecnico e per la Juventus tutta. A pezzi, sì. Anche perché manca quello più importante.
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