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Lo schiaffone e poi la sveglia: cosa manca alla Juve e cosa emerge dallo Stadium

TORINO - Di rimonta, come a Bodo. Pure stavolta correndo qualche pericolo di troppo. Però la Juve torna alla vittoria anche in campionato, dopo i pareggi con Torino e Fiorentina: non è stata una passeggiata, quella con il Cagliari. Ma contava soprattutto, per Spalletti, prendersi i 3 punti per rimanere ancora aggrappati al treno delle prime. In Champions non aveva segnato ma aveva ispirato tutte e tre le reti, stavolta Yildiz si mette in proprio e ribalta il Cagliari con una doppietta d’autore: sul piano del gioco non è un passo avanti per i bianconeri, ma per il tecnico di Certaldo è fondamentale trovare continuità di risultati, perché sarà anche una frase fatta, ma quando si dice che vincere aiuta a vincere è davvero così.

Le impressioni dallo Stadium

Poi ci sono anche due sensazioni che emergono dallo Stadium, non necessariamente positive per Spalletti: la Juve va dove la porta Yildiz, almeno in questa fase della stagione. E poi l’impressione, come successo in Norvegia, è che la squadra abbia bisogno di prendere uno schiaffone, calcisticamente parlando, prima di svegliarsi e reagire. Capita lo stesso con il Cagliari che, all’improvviso ma nemmeno troppo, galoppa a briglia sciolta sulla destra approfittando delle incertezze di Kostic e così confeziona l’1-0 rossoblù, con l’azione personale dello scatenato Palestra finalizzata da Esposito. Sugli spalti dello Stadium cala un gelo che nemmeno a Bodo: a quel punto, però, la Juve si ridesta, di soprassalto come durante un incubo, e rimette tutto in equilibrio nel giro di un minuto o giù di lì. Ecco la zampata di Yildiz dopo un recupero di un Thuram tornato dominante.

E poi arriva il secondo gol del gioiello turco poco prima della fine del primo tempo - fondamentale per tornare negli spogliatoi con un altro spirito - al termine di una bella azione corale firmata da Locatelli e McKennie (di tacco). Spalletti mette Yildiz al centro della sua Juve in tutti i sensi, anche in campo, e la differenza si vede: tocca più palloni, ha licenza di svariare su tutto il fronte d’attacco ed è più al centro dell’azione, indipendentemente da chi sia il centravanti di turno.

Juve, Vlahovic ko

A proposito: Spalletti dovrà trovare un nuovo assetto se, come sembra, Vlahovic sarà costretto a saltare un certo numero di partite per un problema all’adduttore da valutare nelle prossime ore: il serbo, non al meglio, calcia, si fa male ed esce quasi in lacrime lasciando il posto a David. E ora Spalletti dovrà capire su chi puntare nella probabile staffetta tra il canadese (pure beccato dal pubblico di casa per qualche errore tecnico di troppo) e Openda (entrato a pochi minuti dalla fine e non con l’atteggiamento auspicabile): se sono quelli di ieri, c’è poco da stare tranquilli.

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