È tutta una questione di prospettive, di punti di vista. Quello che alcuni possono confondere con un fastidioso ostacolo, soltanto fintamente semplice da oltrepassare, si può rivelare un’opportunità da sfruttare. È chiaro che la Coppa Italia non occupi i primi posti nella gerarchia degli obiettivi che Luciano Spalletti e la dirigenza della Juventus hanno stilato all’incipit della loro storia in comune. Nonostante questo, però, il trofeo nazionale può dare al tecnico di Certaldo l’opportunità di alzare il minutaggio di chi ha giocato meno, provare soluzioni diverse, magari scivolare ancora un po’ più in là verso un cambio tattico o più semplicemente tenere tutto il gruppo sul pezzo mentre la porta di dicembre, una volta aperta, rivela un affollamento di impegni cruciali per la stagione bianconera. Alla Continassa, quindi, Spalletti e il suo staff stanno lavorando su una versione diversa di Juve, in preparazione alla sfida di domani contro l’Udinese. Rispetto al Cagliari, non dovrebbe però cambiare il portiere. Di Gregorio non è stato bene e da qui l’esclusione contro i sardi, un turno in più di riposo non può che giovargli, in più Perin ha dimostrato grande affidabilità. Dovrebbe rivedersi dal primo minuto Gatti che manca dall’8 novembre, quando subentrò a Rugani nel Derby della Mole. Al posto di chi? Il minutaggio direbbe che a meritare un turno di stop è Kalulu, il più impiegato in rosa con 1620 minuti in campo. Anche Kelly non scherza, terzo con 1350’: comunque vada, uno dei due potrebbe godersi un po’ di meritato riposo, mentre Koopmeiners, al contrario, va alla ricerca di continuità. A proposito di occasioni, chi potrebbe sfruttare il match contro l’Udinese per provare a rimescolare le gerarchie a centrocampo è Miretti, dal primo minuto in mezzo al campo per confermare le ottime impressioni di Bodo a cui va sommato lo scampolo di partita contro il Cagliari.
Cambiaso rifiata, riflettori su Zhegrova
Un mese dopo, rincorre un posto al centro del radar, da cui sembra essere sparito, anche Joao Mario. L’ultima volta in campo è datata 1 novembre, 11 minuti contro la Cremonese. Il suo impiego a destra permetterebbe a Cambiaso di rifiatare e allo stesso portoghese di mettersi in mostra e dimostrare all’allenatore di meritare uno spazio maggiore nelle rotazioni. Dicevamo, poi, dell’occasione da sfruttare per testare qualcosa di leggermente diverso, magari una bozza di Juve che inizia ad abituarsi all’assenza di Vlahovic, in attesa di conoscere con maggiore precisione quelli che saranno i tempi di recupero. Sono già pronti per indossare la “faccettina” sia Openda che David: il belga qualche metro davanti ad aspettare le imbucate dei compagni e il canadese un po’ più indietro a dialogare con i compagni. Spalletti ha già detto chiaramente di vederli in questa maniera. Infine, riflettori accesi su Zhegrova. Il percorso studiato per il kosovaro prevedeva a breve il traguardo della titolarità, nello specifico in una tra Cagliari e Udinese. Esclusa la gara con i sardi, ecco che il momento sembra essere arrivato. L’ipotesi Zhegrova titolare è più concreta che mai: un nuovo punto di partenza di una storia, fin qui, fatta per lo più di singhiozzi e stop and go.
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