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Juve, Comolli studia il mercato: Vlahovic in bilico, rebus difesa. Spalletti ha già una soluzione

Di solito, in una società di calcio generica, al di là della categoria, se il tuo centravanti deve stare fuori per un lungo periodo a causa di un infortunio, la prima mossa alla riapertura del mercato è intervenire proprio in quel settore, operando in entrata con l’acquisto (o anche il prestito) di un attaccante di spessore. Esistono delle eccezioni: per esempio il Torino della scorsa stagione, che non prese un centravanti a gennaio nonostante la rottura del crociato a ottobre del suo capitano e titolare indiscusso nel ruolo, Duvàn Zapata. Tuttavia, appunto, si tratta di eccezioni, perché la regola dice altro. Ma anche la Juventus a gennaio ragionerà in questo modo, dato che le priorità sono altre: Comolli ha già investito sul reparto offensivo in maniera consistente, con gli innesti di Jonathan David a parametro zero e poi di Lois Openda in prestito con obbligo di riscatto (affare da 45 milioni complessivi da sborsare al Lipsia). Insomma, le soluzioni offensive ci sono già in casa. E Spalletti è disposto a inventarsi qualcosa lui stesso, come per esempio Yildiz da terminale principale, per quanto atipico. Al momento all’ordine del giorno, a livello di mercato di gennaio, non è previsto un intervento in attacco: discorso diverso, invece, per l’estate, considerando che Vlahovic è in scadenza e sugli altri ci saranno delle valutazioni da fare.

Anche la difesa da puntellare

Poi, certo, peserà e nemmeno poco il parere di Spalletti, aspettando pure l’annunciato arrivo imminente di un direttore sportivo. Però le urgenze della Juventus, nella finestra invernale, sono note e non cambiano con l’infortunio di Vlahovic: servono un rinforzo a centrocampo in cabina di regia, ruolo lasciato scoperto proprio per investire di più in attacco. E poi una lacuna piuttosto evidente all’interno della rosa bianconera è sulle fasce: è un altro ruolo scoperto, senza dimenticare che, finché Bremer non sarà al 100 per cento e in attesa pure di Rugani, la difesa è perfezionabile. Ma c’è un altro fattore da considerare: Comolli è stato chiaro nelle scorse settimane, affermando che la dirigenza sarà vigile sul mercato, ma che al tempo stesso dovrà muoversi con attenzione attorno ai paletti del fair play finanziario, sotto osservazione da parte della Uefa. Dunque c’è il via libera a guardarsi intorno, ma senza follie. E soprattutto seguendo una precisa scala di precedenza rispetto a quelle che sono le stringenti necessità dell’allenatore bianconero per una Juve competitiva in Italia e in Europa.

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