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“Ha i tempi del calcio”, “è l’influencer dello spogliatoio”, il disegno su Yildiz: Spalletti spiega la sua Juve

TORINO -Le conferenze stampa di Luciano Spalletti sono una galleria fotografica. Non c’è riposo nemmeno per la Coppa Italia. Basti pensare a come commental’infortunio di Dusan Vlahovic: «Il pallone che rotola ruzzola occasioni di continuo, vanno sapute cogliere». E poi come definisce Fabio Miretti: «Ha i tempi del calcio». E anche la definizione di Edon Zhegrova: «Una miccia accesa». Ce n’è persino per Mattia Perin: «È l’influencer dello spogliatoio». Infine - non certo per importanza - il disegno su Kenan Yildiz: «Se lo avvicini al pollaio diventa più facile far male per gente come lui». Spalletti in pillole, in concetti lunghi ma sempre più codificabili. Prima di affrontare il tema Udinese, Lucio riserva un pensiero a Nicola Pietrangeli: «Ci ha insegnato a vincere con passione, eleganza e sacrificio attraverso la sua qualità, giocavo a tennis e lo guardavo con occhi particolari». Poi subito dentro la partita di stasera: «Bisogna aspettarsi un po’ di cambi, son passate un po’ di ore, ma abbiamo fatto fatica a livello mentale e fisico».

"Belli e vincenti"

Spalletti sulla Coppa Italia è chiaro, ma le considerazioni le estende pure sul campionato: «Bisogna essere belli e vincenti. Qui c’è un pubblico di palato fine. Cercheremo di fare tutte e due, intanto vinciamola qualche partita. Vogliamo andare avanti, noi facciamo una formazione per vincere e non per essere compresi. L’Udinese l’abbiamo già affrontato settimane fa. È stata dura fino all’ultimo. Un po’ la sintesi del Cagliari: non la chiudi e ti capita la situazione in cui ti possono mettere i bastoni fra le ruote». Molto interessante, poi, l’analisi su cosa la Juve debba migliorare per diventare pienamente quella che Spalletti chiede: «Recuperiamo palla, mi giro e pum, l’abbiamo regalata a loro. Col Cagliari l’abbiamo fatto 4-5 volte di fila. Ci manca qualcosa lì. Ci siamo preparati situazioni importanti, ma sul finale di partita è vero che ci viene un po’ d’ansia». Parola e concetto da domare, in una Juve nel pieno di un complesso processo di crescita. Spalletti, anche nella dialettica, fa capire quanto l’Udinese sia prioritario nei ragionamenti: «Per noi son tutti test significativi perché vogliamo acchiappare risultati da offrire al nostro pubblico. Non so bene chi ci sia la prossima partita, perché noi dobbiamo pensare a questa. Fare bene questa, tentare di vincerla e portarla a casa può dare una certezza in più per affrontare le prossime».

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