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Spalletti, la metafora dopo Juve-Udinese: "Il leone mette la sua forza anche con un topolino"

La Juventus vince con facilità allo Stadium: 2-0 contro l'Udinese nella sfida valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia. I bianconeri accedono ai quarti e attendono la vincitrice della sfida tra Atalanta e Genoa. La squadra di Spalletti porta a casa una vittoria mai in discussione, nonostante il clamoroso errore del Var, con un gol per tempo: prima l'autogol di Palma, poi il rigore trasformato da Locatelli. L'allenatore dei bianconeri ha analizzato la partita ai microfoni di Sport Mediaset: "Abbiamo giocato una discreta partita. Quando si gioca contro squadre che hanno gamba e forza, il pericolo è sempre quando perdi palla. Ma siamo sempre stati in equilibrio. Ci siamo procurati delle situazioni importanti, però ci sono capitate altre situazioni che potevamo gestire meglio. Visto il livello di qualità che dobbiamo acchiappare sono da sfruttare. Abbiamo messo l'Udinese nelle condizioni di non sviluppare al meglio. Ma poi bisogna essere sempre feroci, il leone mette la sua forza anche con un topolino".

Le parole di Spalletti dopo Juve-Udinese

Spalletti prosegue: "Tornare a Napoli sarà incandescente. Ho moltissimi amici, tanti bambini che mi aspettano, ed è la cosa più importante. Non conterà come verrò accolto ma i miei sentimenti per delle persone a cui voglio il massimo del bene". Poi, rispondendo a Panucci: "Alla Roma abbiamo giocto bene ma c'era gente che aveva i tuoi piedi, diventava più facile. Qui ci sono buonissimi calciatori e ho trovato disponibilità da parte di tutti. Ogni giorno vedo qualcosa di nuovo e questo mi fa sperare bene per proporre un calcio come quello di oggi. Qualcosa ancora ci manca, ma siamo sulla strada buona. La squadra ha un po' tutto ma deve gestire le partite".

Spalletti, le parole su David e la dedica speciale

Poi su David e Openda: "Due attaccanti centrali, se parli con loro dicono che quella è la loro posizione. David è bravissimo nel gioco di squadra, sa far circolare la palla bene e dentro l'area di rigore si muove benissimo. Lì dentro dà il meglio di sè stesso, sa gestire benissimo palloni difficili. Openda è più bravo nella profondità e negli spazi, meno relazionale ma si compensano, possono anche giocare insieme. Ci fa piacere che siano in delle buone condizioni". Infine una dedica speciale: "Il 15 dicembre ricorre l'anniversario della vicenda di Neri Ferramosca, venerdì ci sarà la cena alla quale ho sempre partecipato. Ora che sono l'allenatore della loro Juventus la vittoria la dedichiamo a loro e alle loro famiglie".

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