Nel cuore di una Torino che all’inizio del Novecento respirava entusiasmo e cambiamento, nasceva una squadra destinata a lasciare un segno indelebile nella storia del calcio italiano. Era la notte del 3 dicembre 1906 quando un gruppo di appassionati, molti dei quali stranieri, decise di dare vita a un nuovo progetto sportivo. La scelta dei colori - una maglia granata abbinata a pantaloncini bianchi - divenne subito un simbolo inconfondibile. Tra i protagonisti di quel momento c’erano figure che avrebbero inciso profondamente nel futuro del club. Una storia che parte da una piccola sala di una birreria torinese e che continua ancora oggi a pulsare di orgoglio. Un viaggio lungo 119 anni che non smette di rinnovarsi e l'immagine a corredo del comunicato del club è un francobollo vecchio stile con la data e la squadra in gruppo.
La nascita di un club destinato a fare storia
Nella notte in cui il Torinovide la luce, a guidare i lavori fu lo svizzero Alfredo Dick, uomo di forte temperamento e grande passione sportiva. Attorno a lui si ritrovarono ventitré soci fondatori, determinati a gettare le basi di una società moderna, capace di affermarsi nel panorama calcistico nazionale. Pur assente alla riunione, un altro svizzero, Franz Schoenbrod, venne designato come primo presidente, a testimonianza dell’impronta internazionale che caratterizzò la nascita del club. Fra coloro che aderirono fin da subito vi era anche Vittorio Pozzo, destinato a diventare il primo vero tecnico granata e una delle figure più importanti della storia del calcio italiano. Non mancò il contributo di diversi pionieri italiani: Enrico Debernardi, Federico Ferrari-Orsi, Oreste Mazzia, Giovanni Secondi, Giuseppe Baretto, Ettore Ghiglione, Vittorio Morelli di Popolo ed Enea Zuffi. Tutto ebbe inizio in una saletta dell’ammezzato della birreria Voigt - oggi bar Norman - dove una semplice riunione si trasformò in un capitolo fondamentale della storia dello sport.
Il comunicato del Torino
Di seguito la nota del Torino: "Il 3 dicembre 1906 nasce il Torino. Nella notte, alcuni appassionati, in gran parte stranieri, sotto la guida e il fervore dello svizzero Alfredo Dick danno vita ad un nuovo club che avrà maglia granata e pantaloncini bianchi. I 23 soci fondatori eleggono presidente, malgrado la sua assenza, un altro svizzero: Franz Schoenbrod. Tra gli assenti, che però aderiscono all’iniziativa, anche Vittorio Pozzo, che poi diventerà il primo vero allenatore della squadra. Tra soci fondatori italiani è giusto ricordare Enrico Debernardi, Federico Ferrari-Orsi, Oreste Mazzia, Giovanni Secondi, Giuseppe Baretto, Ettore Ghiglione, Vittorio Morelli di Popolo ed Enea Zuffi. La sede è la saletta dell’ammezzato della birreria Voigt, oggi bar Norman. 119 anni di orgoglio e di passione, questo dice la storia. Una Storia che continua. Buon compleanno, Toro!".
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