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Spalletti fa le prove per Napoli-Juve: Yildiz come Totti, scatta la rivoluzione del 10 bianconero

"Se il piano A non funziona, non è il caso di allarmarsi: l’alfabeto ha altre 25 lettere…". Chissà se Spalletti, da sempre avvezzo a quelle frasi a effetto che, negli anni, hanno contribuito a farne emergere le sfumature più affascinanti e contraddittorie del suo carattere, avrà inserito questa “massima” nel suo quadernetto nero. Quello in cui è solito appuntarsi intuizioni estemporanee, soluzioni tattiche abbozzate in fretta, magari pure nel cuore della notte. O ancora frasi motivazionali, citazioni raccolte nei suoi pellegrinaggi calcistici e persino qualche assetto disegnato a matita. Un archivio intimo e disordinato, in cui Spalletti conserva tutto ciò che può servirgli quando, esaurita la teoria, resta solo la sottile arte dell’improvvisazione. Senza il suo attaccante preferito, Dusan Vlahovic - che non tornerà a regime prima di marzo - il tecnico avrà modo di dare sfogo alla fantasia, nel tentativo di trovare il profilo che ne possa fare le veci. Al momento non esiste una via maestra: contro l’Udinese è toccato a David, protagonista di una gara più che positiva, al netto degli evidenti limiti tecnici di chi era chiamato a marcarlo.

Le mosse di Spalletti per Yildiz

Dettaglio da non trascurare, specie in virtù del prossimo avversario in campionato, il Napoli di Antonio Conte, rognoso e metodico quando si tratta di soffocare gli spunti offensivi dei centravanti avversari. Da Gimenez a Lautaro, passando per Lookman, Soulé: tutti rimasti a secco contro gli azzurri. Meglio dunque - appunto - tenere in piedi un roster di soluzioni da cui attingere qualora la partita non dovesse andare secondo i piani. E tra queste, non è da escludere l’ipotesi di vedere Yildiz schierato in una posizione più centrale, da falso nueve, per intenderci, sulla scia di quanto già fatto anni fa alla Roma con Francesco Totti. Anche in quel caso l’ex ct, alla vigilia del match con il Genoa, si ritrovò con la batteria di attaccanti infortunata. Da lì l’intuizione di spostare il dieci giallorosso al centro, di “avvicinare la volpe al pollaio”, e mettere così il resto della squadra nelle condizioni di godere di tutto il suo patrimonio tecnico. Del resto, non è un segreto che Spalletti stia lavorando ad una versione di Yildiz più anarchica, e libera di svariare su tutto il fronte offensivo. Contro il Napoli - dall’inizio o a gara in corso - è probabile che il tecnico bianconero possa sposare questa opzione, schierando Kenan al centro, dove sarà chiama to ad attaccare la profondità e - contemporaneamente - sfrutta re la sua qualità nello stretto per innescare gli inserimenti dei due trequartisti: Conceiçao e uno tra Openda e McKennie.

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