Davanti a lui ci sono duecento tifosi che pendono dalle sue labbra. Il momento storico della Juventus costringe i tifosi a tenere duro, Giorgio Chiellini lo sa e davanti ai soci del club Urbe Bianconera, che raccoglie anche molti prelati del Vaticano, sorride: «Bisogna avere fede». E poi continua con una breve arringa sulla juventinità resistente: «La storia della Juventus è fatta di grandi cicli vincenti e di anticicli, purtroppo ora siamo in quello che è un anticiclo nel quale da un po’ non riusciamo a vincere. Speriamo di tornarci quanto prima, sicuramente quest’anno sarà difficile, che non vuol dire non provarci in tutti i modi perché l’ambizione deve essere quella di arrivare al massimo, ma ci deve essere anche equilibrio da parte nostra e da parte vostra nei giudizi, in quelle che sono poi le aspettative e le pressioni. C’è la volontà da parte di tutti di fare bene. È cambiato il mondo e con esso il calcio, ormai quella la Juventus di dieci, venti, anche trenta anni fa che poteva dominare il calcio mondiale ed essere anche al livello del Real e fare investimenti a malincuore bisogna accettare che oggi il calcio italiano è cambiato e non si possono fare paragoni con il passato e con quei valori. Bisogna prenderne atto e riconoscere quella che è stata la Juventus del passato, qui ci sono i due “Angeli” (Peruzzi e Di Livio, ndr) con cui ho avuto la fortuna di giocarci e di vivere tanti momenti insieme e riconoscono quei valori come tante altre persone qui. Ripartire da qui da questi valori e dal vostro supporto e presto la squadra tornerà a vincere anche trofei».
"Infortunio Vlahovic? Opportunità per David"
Un po’ di ottimismo lo ha elargito la partita di Coppa Italia contro l’Udinese, nella quale si sono visti segnali di vita da parte di Jonathan David e Lois Openda. «Bellissimo il gol di David, peccato l’abbiano annullato. Ma era fuorigioco! - ride -. Un po’ in ritardo ma abbiamo saputo che era fuorigioco. Sapete, è molto difficile per quelli che vengono alla Juventus dall’Italia e ancora più difficile per quelli che vengono a giocare da fuori. Sono pochissimi i giocatori che sono riusciti ad adattarsi in brevissimo tempo e a fare la differenza. L’infortunio di Vlahovic è pesante e ci dispiace tanto, tra l’altro si sta per operare. Ogni infortunio, poi, in qualche modo, dà l’opportunità a chi ha giocato meno. E in questo caso ci auguriamo che ci sarà l’opportunità per David per avere più spazio e meno pressione, avere più libertà di reggere una partita pesante e di dare un bel segnale come ha già dimostrato con il bel gol di ieri sera. Certamente ci saranno momenti difficili, ma la squadra sta bene e nella partita di ieri ha dato qualche certezza e convinzione in più a tutti noi».
"La carriera di Spalletti parla per lui"
E poi c’è Luciano Spalletti, toscano come lui («Ma non c’è rivalità tra le nostre zone») ma soprattutto un uomo che ispira a Chiellini sensazioni positive: «La carriera di Luciano parla per lui, non ho avuto la fortuna di essere allenato da lui. Abbiamo stretto un buon rapporto quando mi ero già ritirato e sono andato a trovare i ragazzi della Nazionale. Alla Juventus sta lavorando bene sui dettagli, dedica grande attenzione a ogni allenamento, sta rivalutando giocatori che hanno avuto poco spazio prima. È un uomo in missione, vive per la Juve, vive al centro sportivo come fatto già in passato a Napoli. Sta dando se stesso lui come tutti gli altri per cercare di invertire questa rotta. E domenica c’è Napoli: non so come verrà accolto, non ne ho idea. Per noi è una partita importante e difficile, come lo sono tutte».
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