Luciano Spalletti non vede l'ora di poter replicare anche a Torino il metodo che ha portato uno scudetto al club di De Laurentiis.
Luciano Spalletti sta chiudendo il cerchio della suo percorso di tecnico. Dopo aver allenato la Roma, poi in Russia, dunque l'Inter e il Napoli (dove ha vinto l'unico scudetto della carriera) prima di approdare a Coverciano per guidare la Nazionale italiana (con risultati non entusiasmanti), ha infine accettato la corte della Juventus, uno dei club più blasonati d'Italia.
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Giorgio Chiellini, ex difensore bianconero oggi dirigente del club torinese, ha svelato alcuni aspetti del metodo-Spalletti. Il mister di Certaldo - si scopre - così come quando era allenatore degli azzurri e viveva nella sua stanzetta a Castel Volturno, ha deciso di trasferirsi alla Continassa, quartier generale della società del presidente John Elkann. "Un uomo in missione", ha sottolineato Giorgione.
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Ora Spalletti vive per la Juve ed è totalmente concentrato sull'obiettivo di rigenerare la squadra. Non potrà non guardare ai successi con il Napoli per prendere ispirazione. Per ora si adegua, ma l'obiettivo è tornare alla difesa a quattro con Yildiz come Kvaratskhelia a sinistra e con il sogno di allenare ancora Lobotka.
La Juventus sperava di portare a Torino anche Osimhen, ma De Laurentiis, vecchia volpe che aveva fiutato tutto, lo ha venduto al Galatasaray con l'obbligo di non poterlo cedere in Serie A per i successivi due anni. Domenica Spalletti torna al Maradona, da allenatore della Juventus. Che lo spettacolo abbia inizio.