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Yildiz, c'è un dato da cancellare al Maradona

Una notte da Dieci a casa del 10 per eccellenza. Sarà una domenica speciale per Kenan Yildiz, che torna a Napoli per la terza volta in carriera e va a caccia del primo gol ai campioni d’Italia e della prima gioia in trasferta della stagione. L’emozione non potrà non esserci perché si giocherà nello stadio dedicato a Diego Maradona, icona di Napoli e simbolo dei numeri 10. Il gioiello della Juve lo indossa dallo scorso anno e non sembra avvertirne il peso, nonostante la giovane età. È cresciuto nel mito di Del Piero, altro 10 universalmente riconosciuto, e passo dopo passo sta iniziando la scalata al vertice. L’auspicio del mondo bianconero è che possa ricalcare l’epopea di Alex: a ogni magia in campo, a ogni gol “alla Del Piero”, la mente non può che correre all’ex capitano. Yildiz è il faro della Juve che cerca di rinascere e tornare vincente: prima Tudor e ora Spalletti lo hanno messo al centro di ogni disegno tecnico-tattico, e non potrebbe essere altrimenti. Kenan si è preso le responsabilità e non si è fatto attendere: è lui il leader riconosciuto della Juve, è diventato insostituibile, tanto che non riposa mai, neppure in Coppa Italia, se non per pochi minuti. Prova ne è la sfida di martedì con l’Udinese. Spalletti ha scelto di puntare sempre e comunque sul ragazzo prodigio per trovare quella continuità di risultati che ha fatto difetto negli ultimi anni difficili e che è costata una rivoluzione dopo l’altra. Kenan e poi gli altri, è la formula scelta da Lucio. E il campo gli sta dando ragione perché attualmente è difficile che ci sia Juve senza Yildiz. Riavvolgiamo il nastro e torniamo a Bodø. Nel ghiaccio del circolo polare artico, la Signora si è scossa e ritrovata dopo metà partita, proprio quando è entrato in campo il turco, lasciato inizialmente a rifiatare. Non è un caso.

Yildiz, c'è un limite: il dato da cancellare

A Napoli si ripartirà dal Dieci che però finora - se proprio si deve trovare un limite - ha inciso soltanto allo Stadium. I numeri raccontano infatti che le sue sette partecipazioni ai gol nell’attuale campionato (4 reti e 3 assist), sono arrivate in casa. L’ultimo gol in trasferta risale invece allo scorso 25 maggio, nella sfida di Venezia che ha regalato ai bianconeri quarto posto e qualificazione in Champions. Kenan a corrente alternata? No, pura questione statistica, perché pur senza reti o assist Yildiz è stato capace di incidere eccome anche in trasferta, non solo in campionato ma pure in Europa. E l’esempio lampante è proprio il secondo tempo di Bodø quando ha preso per mano la Juve e l’ha trascinata alla vittoria mettendo il suo genio in tutti e tre i gol bianconeri. Nell’incrocio di domenica, fondamentale per la Signora per restare attaccata al treno dell’alta classifica, Yildiz punterà anche a invertire la tendenza e a trovare la prima soddisfazione personale fuori casa. E poi non ha mai fatto gol al Napoli in tre precedenti di Serie A. Ci era riuscito invece ai tempi della Primavera: correva la stagione 2022-2023 e il gioiello turco aveva segnato due volte in tre partite tra campionato e Coppa Italia. Tornando al parallelo con Del Piero c’è poi un’altra questione intrigante: in caso di gol ai campioni d’Italia, Kenan diventerebbe il secondo juventino negli ultimi 50 anni a segnare almeno cinque gol nelle prime 15 di campionato prima di compiere 21 anni, proprio dopo Alex che ha raggiunto questo traguardo nel 1994-1995. Serve una notte da Dieci, insomma.

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