INVIATO A FOSSANO - Nessuna posa da protagonista, solo la tipica concretezza di chi - dopo 7 anni a Torino - ha imparato a gestire gli equilibri e le tensioni dello spogliatoio bianconero. Ieri sera, a margine dell’evento Balocco “La nostra storia, il nostro calcio, tra presente e futuro”, Mattia Perin ha messo in fila gli ultimi mesi della Juventus, con la sincerità di chi quei passaggi li ha vissuti in prima linea, da leader e punto di riferimento quale è oggi per il gruppo squadra di Luciano Spalletti.
Mattia Peri n, come sta? “Ho avuto un piccolo affaticamento, ma sto facendo di tutto per cercare di partire per Napoli. Proverò a riallenarmi in gruppo con il resto della squadra. Non vogliamo far diventare il mio problema più serio di quello che è”. Spalletti qualche giorno fa l’ha definita “l’influencer dello spogliatoio”. “Quando l’ho sentita mi ha fatto sorridere: il mister ha un bagaglio lessicale davvero ampio, certe volte tira fuori dei termini incredibili. Un po’ come Allegri : due toscani, due geni. Non credo sia un caso. Quello che posso dire è che faccio di tutto per mettere la mia esperienza a disposizione dei giovani. È una responsabilità che ho scelto dei assumermi per via della mia età, e dal fatto che ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con delle leggende di questo club e del calcio mondiale. Lo faccio ogni giorno, specie in quei periodi in cui mi capita di giocare poco e in cui ho bisogno di stimoli. Pensare di poter essere una guida per i ragazzi mi dà l’energia e l’entusiasmo giusto per restare in forma, sul pezzo”.
Perin: "La Juve resterà per sempre"
E cosa dice ai tanti giovani portieri che nell’ultimo periodo hanno ricevuto la chiamata di Spalletti in prima squadra?
“*Michele, Carlo ed io cerchiamo di mettere la nostra esperienza al loro servizio per permettergli di acquisire nuovi strumenti da inserire nei rispettivi bagagli tecnici. Questi ragazzi rappresentano il futuro del club. Negli anni ho imparato che la Juventus viene prima di tutto, quindi diventa essenziale mettere a disposizione della società le proprie qualità. Prima o poi qualcuno di noi andrà via, altri smetteranno di giocare, ma la Juve resterà per sempre. Per questo l’ego non deve mai prendere il sopravvento”.* All'arrivo di Spalletti alla Continassa è diventata virale la clip delle vostre presentazioni. L’ha messa in soggezione? “Assolutamente no. Ha usato l’ironia per far passare un concetto sacrosanto: il suo benessere dipenderà da noi. Nessuna pressione, anzi: ci aiuta a capire quanto di inespresso ci sia ancora dentro ognuno di noi”.
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