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Juve, toccata e fuga a Napoli: il retroscena della scelta di Spalletti e l'attesa risposta del gruppo

Nessun sacro giuramento, però una promessa sì, e pure importante: Luciano Spalletti sarà sempre a difesa del gruppo. Che non vuol dire farlo solamente davanti alle telecamere, che non è solamente una carezza in più e un urlaccio in meno. Più concretamente, è arrotondare le punte, agevolare degli ostacoli. E allora, il tecnico ha ben pensato di cambiare il ritmo dei pre-partita juventini, almeno delle sfide più particolari e più pepate. Perciò a rischio, almeno dal punto di vista ambientale. A Napoli, dunque, si andrà e si tornerà in giornata, nel mezzo solamente i novanta minuti del Maradona. Tanti saluti al viaggio alla vigilia e altrettanti saluti al solito caos che viene a generarsi, con i ringraziamenti più sentiti di chi avrebbe dovuto garantire notte e giorno di ordine pubblico. Ecco, un tema impattante, non di poco conto: a ogni trasferta, i bianconeri dovevano sorbirsi nottate di clacson, la ressa in zona hotel, i relativi insulti. È sempre stato così, e lo è stato ancor di più nelle ultime stagioni, con il traffico del centro pronto a mischiarsi alla folla di curiosi, a sua volta confusa con chi si appostava esclusivamente per disturbare, come facesse parte di una resistenza tutta azzurra. Parte del gioco, certo. Ma non per questo necessariamente da sopportare.

La scelta del club

A volte il club ha risolto l’ingorgo scegliendo un albergo più lontano dal centro città, ma gli spostamenti non si sono mai rivelati semplicissimi. Stavolta, considerata un’ora di volo appena, la scelta è stata più netta e anche ben accolta - perché è anche un modo per restare di più in famiglia e togliere ruggine da viaggi costanti -: se ne può fare più serenamente a meno, magari prendendosi quel tempo dedicato al ritiro e facendone qualcosa di importante, per cementare il gruppo e per unirsi ancor di più verso la sfida. Che sarà proibitiva, che è una montagna da scalare. Che però è così importante da non poter lasciare nulla al caso. O di intentato. Anche in questo modo si legge la decisione di Lucio, atteso davanti ai microfoni alle 16.30 e magari con una buona parola per quei tifosi pronti ad accoglierlo domani. In che modo? Al momento, il popolo napoletano pare più diviso di quanto annunciato: c’è chi non vorrebbe sporcare il ricordo di ciò che è stato, ossia uno scudetto praticamente irripetibile, e c’è chi proprio non ha digerito il passaggio alla Juventus, ricordando alcune dichiarazioni presto tornate di moda e soprattutto sui social.

Test per l'atteggiamento

Comunque, passerà. Anzi: svanirà. E nell’esatto momento in cui ci sarà il fischio d’inizio. Perciò, testa alla partita e non solo. Vale per Spalletti, vale ancora e molto di più per il gruppo, dal quale il tecnico si aspetta un passo in avanti dal punto di vista dell’atteggiamento. Napoli sarà terreno fertile, in questo senso. Almeno per capire. E pure per seminare, e per farlo con semi di carattere, l’elemento in cui la squadra fatica più di tutti gli altri.

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