tuttosport.com

Juve, morale sottoterra dopo il Napoli: il siparietto Spalletti-Kalulu e la mossa di Luciano

TORINO - Tristi, sconsolati. O meglio: impotenti. Dopo Napoli si sono sentiti più o meno tutti così. E, no, non c’è stato bisogno di alzare la voce con nessuno. Non l’ha fatto Luciano Spalletti, non l’ha fatto la società. Nessuna levata di scudi, dopo la deludente trasferta del Maradona. Perché la Juve che si è presentata alla Continassa aveva il morale a terra. Anzi, sotto terra. La delusione è stata forte: la squadra si è scontrata con la dura realtà. Una bastonata violentissima, perché dopo le tre vittorie consecutive nessuno si aspettava di andare a Napoli a fare da sparring partner. Da vittima sacrificale, nel contesto di un primo tempo letteralmente regalato agli uomini di Antonio Conte, orfano di quasi tutto il centrocampo. La Juve si era illusa di potersela giocare alla pari coi campioni d’Italia. Ma già dai primi minuti del Maradona ha capito che la missione sarebbe stata realmente complicatissima.

Spalletti deve usare la carota con la Juve

Spalletti, nella conferenza di vigilia del Pafos, ha inscenato il siparietto curioso con Pierre Kalulu per fornire un alibi di ferro. "Digli pure che cosa vi ho detto negli spogliatoi", così il mister. Il francese ha risposto live: "Che non ci ha messo nelle condizioni migliori per esprimerci". L’avrà pensato davvero, dopo il primo tempo di domenica, in riferimento all’assenza di una punta vera e delle conseguenti difficoltà di fraseggio a centrocampo. Ma sicuramente Spalletti ha capito di dover fare da parafulmine per il bene del gruppo. Di dover usare ancora la carota con la sua Juve. Non serve una terapia d’urto, ma un percorso. Un processo che dia ai giocatori l’autostima necessaria per pensare in grande. In assenza di leader, non può che essere Lucio la guida. Il più esperto e di fatto il più vincente. Basti pensare che il più anziano in campo al Maradona fosse Di Gregorio, classe ‘97, poco più di un anno in bianconero. È una Juve che poi Juve non è davvero. Alzare la voce, dunque, produrrebbe solo altra frustrazione. Aumenterebbe soltanto i sensi di colpa di giocatori che appena vedono la luce dopo tre vittorie di fila, non riescono a tenere lo stesso livello nei momenti che contano davvero. In quelle partite che, sì, possono rappresentare una svolta.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Read full news in source page