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David, prove di rinascita Juve: il piano Spalletti tra emergenza, potenziale da liberare e continuità

TORINO - Non è una vittoria da festeggiare con le braccia al cielo, ma resta comunque un risultato da custodire con una certa cura. Perché nel fragore minimo della normalità — battere una squadra oggettivamente inferiore sul piano dell’organico — la Juve ha riscoperto qualcosa che sembrava smarrito: il diritto di sentirsi ancora viva dentro l’Europa. Non brillante, non impeccabile, non davvero ordinata, ma viva. E per come stanno le cose, per ora, basta e avanza. La prestazione di David, in questo senso, è forse la cartolina più rappresentativa della serata. Il canadese ha ritrovato il gol, sì, ma lo ha fatto quasi per grazia ricevuta, al termine di un match che fino a quel momento era scivolato verso il limite della decenza. Non solo per quella rete clamorosamente sprecata nel primo tempo, a tu per tu con Michail — un’occasione da far cadere le braccia anche al più indulgente degli osservatori — ma per una somma di errori, esitazioni e scelte sbilenche che lo hanno reso protagonista in negativo all’Allianz. Alla fine è stato il gol sull’assist perfetto di Yildiz, davvero impossibile da sbagliare, a tirarlo fuori dall’ennesima serata horror. Un po’ come succede a quegli studenti sregolati e disobbedienti che, pur senza aver mai brillato durante l’anno, riescono a strappare la promozione all’ultimo appello degli esami di riparazione.

Juve, David ancora non convince

Ecco: per Spalletti, David è esattamente questo. Un calciatore dal potenziale evidente, indiscutibile, ma che per ciò che mostra con continuità — negli allenamenti, prima ancora che in partita — non può sentirsi certo di una maglia da titolare. Nemmeno in un momento di emergenza come questo, con un Vlahovic destinato a rimanere fuori almeno fino a marzo. Lo aveva spiegato bene lo stesso tecnico bianconero alla vigilia: "David titolare per cinque gare di fila per trovare continuità? Anche io avrei bisogno di cinque partite al Real o al Barcellona per far vedere che allenatore sono. Non funziona così. Funziona che tu vai forte a tutti gli allenamenti: dopo due settimane in cui sei andato fortissimo e mi hai fatto vedere che sei meglio, ti do dieci minuti. Poi, se fai bene quei dieci minuti, ti concedo un tempo. E se continui così, te ne do una intera. Fai bene una partita? Allora ne giochi altre cinque". David, per ora, non ha ancora mostrato quella “faccetta da c…” richiesta dal tecnico bianconero, neanche per sbaglio. Ma questo gol può aiutarlo: può restituirgli un filo di fiducia, rimetterlo sulla strada giusta.

Juve, Yildiz ancora il migliore in campo

A fine partita è intervenuto anche Yildiz, autore dell’assist che ha chiuso definitivamente il match, di cui è stato anche l’Mvp per l’Uefa. Un’altra prova di livello importante, che conferma anche lo sta to di forma del turco. A cui i bianconeri non possono non aggrapparsi, specialmente adesso che c’è bisogno di una luce più perpetua, di maggiore forza nei momenti più difficili: "Abbiamo fatto una buona gara, mi è mancato solo il gol. Nel secondo tempo ci abbiamo messo la giusta cattiveria e l’abbiamo portata a casa. Questa vittoria è merito di tutti: sul gol che ho sbagliato potevo servire la palla a David, ho sbagliato. La sconfitta con il Napoli ci ha fatto male, ma abbiamo reagito con buoni allenamenti. Io dò sempre il 100%, anche durante la settimana, per cercare di aiutare la squadra".

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