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**12.15** \- Dopo sei anni, **Gianluca Petrachi** è tornato al Torino. Il nuovo direttore sportivo prende il posto dell'esonerato Davide Vagnati e siede nuovamente dietro alla scrivania granata come accaduto dal 2009 al 2019. A breve, dalla sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, Petrachi si presenterà alla stampa e ai media presenti con al suo fianco il presidente Urbano Cairo. L'inizio della conferenza è previsto alle 12.30, segui la diretta testuale su _Tuttomercatoweb.com_.
**Ore 12.54 - Comincia la conferenza di Petrachi**
**Quando è nata l'idea?**
"Vedo tanti volti conosciuti, abbiamo già vissuto anni belli e intenso ed è bello tornare nella mia casa per dieci anni. Non ero più tornato a Torino, rientrarci è stato pieno di emozioni. Non è stata una cosa pensata o studiata, con Cairo ci siamo sentiti quando il Toro ha giocato a Lecce ma non è venuto. Poi, all'improvviso, mi ha fatto percepire che c'era qualcosa che poteva nascere. Voleva capire se io potessi pronto a tornare e avessi le motivazioni, ho risposto che sono nato pronto. Sono arrivato di notte"
**Come intende lavorare per colmare il gap?**
"Da fuori, ho notato una cosa e cercherò di lavorarci: è come se ci fosse uno scollamento. Il senso di appartenenza è la priorità. Da calciatore non ho capito cosa fosse il Toro, da dirigente è stato un altro mondo. Ho capito la mission, qui si entra in un club diverso. E il senso di appartenenza per tutti i giocatori deve essere rimarcato e bisogna anche farlo capire loro. Cercherò di comprendere il senso di appartenenza, ho cercato sempre di creare un senso di famiglia: voglio risentire quel calore, voglio ricreare quella sinergia. E, se possibile, alimentandola con la gente. E' il mio sogno"
**Si è fatto un'idea sulle problematiche del Toro? Cosa serve a gennaio?**
"Mi sono fatto delle idee, è giusto che sia così. L'idea più importante la sviluppi insieme al tecnico: con lui ho chiarito alcune tematiche tattiche, come secondo lui è giusto giocare ed eventuali correttivi. Ho le idee più chiare, ho passato la giornata con Baroni e mi ha dato linee guida e non devono esserci equivoci tattici. Magari ci sono calciatori scontenti e dobbiamo prendere giocatori funzionali. Non sarà una mercato di rivoluzione, ma riparazione. Magari manderemo a giocare qualche giocatore che nel 3-5-2 trova poco spazio e che aveva più senso in un 4-3-3 o 4-2-3-1"
**Qual è l'errore che non rifarebbe?**
"Magari nell'ultimo anno ero in una situazione, dopo nove e anni e mezzo, avevo stanchezza mentale e mi sarei dovuto confrontare con il presidente. Succede anche tra moglie e marito, a volte qualcosa non va alla perfezione. Questo è stato l'errore che non commetterei più. Sono qui a riprendermi ciò che ho lasciato, con tutta l'esperienza e conoscendo la piazza posso dare qualcosa in più per crescere il club per come merita"
**Si può ripetere un ciclo che porti in Europa? C'è una base buona?**
"Senza ambizione di poterlo fare, era inutile presentarsi. Voglio risentire i tifosi cantare al San Mamès, è stata una delle gioie più grandi del mio ciclo. Mi ha lasciato ricordi incredibili e non vorrei che rimanessero solo ricordi. Darò più di ciò che posso per arrivare a obiettivi che il Toro deve e può meritare"
**La prima era partì con una bomba carta...**
"Anche ieri, magari è di buon auspicio. Avranno pensato, 'E' arrivato Gianluca' (ride, ndr)"
**Ha avuto colloqui individuali?**
"I calciatori, quasi sempre, danno tutto anche per le persone che lavorare per loro. Penso a magazzinieri, medici, team manager, a tutti: se non scatta l'empatia...Le gioie più importanti sono per la gente che lavora per i ragazzi. Il mio senso di appartenenza parte dalle radici. Dobbiamo avere compattezza, se un ragazzo non sente cos'è il Toro lo deve capire. Perdere o vincere non è la stessa cosa. Ora partiranno tutti i colloqui con i giocatori, voglio capire chi vuole restare e chi vuole andare via. Ho parlato con qualcuno ieri, ma velocemente perché la cosa più importante era parlare con l'allenatore"
**E' peggio il momento in cui arrivò con le bombe carta oppure oggi con la squadra isolata al Filadelfia senza connessioni particolari con la tifoseria?**
"Sicuramente quello fu un momento molto difficile, si era in B e in zone basse della classifica vicino ai play-out. C'era un tutto contro tutti, i giocatori in parte furono aggrediti e fu complicata. Non nascondo che trovo che oggi ci dobbiamo rendere che la situazione non è semplice. Alla squadra ho detto che voglio vederli cattivi, con il coltello tra i denti. Dobbiamo renderci conto che distiamo quattro punti dal baratro: sono stanco di sentire che la squadra è forte tecnicamente, perché la squadra deve vincere i contrasti. Se non metti garra, fai fatica perché non sei metallizzato su un certo tipo di campionato che purtroppo si è palesato. Dobbiamo uscire immediatamente dalle sabbie mobili. Con la Cremonese voglio una squadra che lotti e che vinca i duelli. Contro il Milan ho visto un primo tempo di coraggio, nella ripresa si è abbassata. Ho detto al mister che non mi piace abbassarti, perché il gol te lo fanno. Dobbiamo stare lontani dalla nostra parte. Inizieranno a conoscermi..."
**Sarà un mercato creativo come nel 2010?**
"Se non sei bravo a farne uscire uno, ti crea problemi. Devo essere aiutato a fare collaborazioni furbe e intelligenti: se devo prendere un braccetto e liberare un trequarti...Non è solo creatività, di sicuro il mercato di gennaio è complicato e quando sono arrivato tanti giocatori volevano scappare. Oggi in tanti vogliono restare, ma devono dimostrarmelo"
**Qual è l'urgenza più assoluta in vista della Cremonese? Cos'ha chiesto a Baroni?**
"A Baroni ho chiesto di fare il Marco Baroni che conosco, di tirare fuori tutto ciò che ha dentro. Abbiamo giocato insieme a Lecce, è sempre stato uno caratteriale: da calciatore era cazzutissimo, da allenatore voglio che tiri fuori ciò che ha dentro. Marco può e deve fare di più, gliel'ho detto. Mi aspetto che la squadra gli somigli. Baroni è un grande lavoratore e ha temperamento: l'unica cosa che deve fare, è pretendere dai suoi giocatori che questa è la squadra di Baroni. Nella sua Lazio vedevo voglia di aggredire e di non stare in attesa, oggi il Toro deve avere un'identità. Pretendo che Baroni trasmetta le sue caratteristiche"
**E' la difesa il reparto più sotto osservazione in vista del mercato? Giocherete ancora 3-5-2?**
"Assolutamente sì. Il 3-5-2 sarà il modulo da qui alla fine: può capitare che con qualche defezione, per necessità o soluzione di partita ci può stare che si cambi. Stiamo andando avanti con il 3-5-2 e sarà così fino a fine campionato"
**Che risposta si aspetta sabato?**
"L'ho detto a Baroni, la Cremonese mi fa paura. A Bologna hanno giocato sugli errori degli avversari e sulle lacune, sfruttandole al meglio. Sarà una gara difficile, Nicola lo stimo e che studia molto gli avversari. Dobbiamo capire che sabato per noi è da coltello tra i denti. Se non lo capiamo, è un problema: è un messaggio che sto cercando di infondere. Un giocatore deve pensare che se viene saltato da un avversario, è una sconfitta. Dobbiamo vincere i contrasti, altrimenti ci passano come gli indiani. Ci sono tre o quattro leader che devono portare dentro i compagni: le gare si vincono vincendo i duelli personali, noi ne vinciamo pochi"
**Ore 13.46 - Termina la conferenza stampa di Petrachi**