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Seconda vita al Torino per Petrachi: "Da fuori, ho notato una cosa e cercherò di lavorarci"

Giornata di presentazioni in casa Torino, con **Gianluca Petrachi** che torna a ricoprire il ruolo di Direttore sportivo dei granata dopo l'addio di sei anni fa. In conferenza stampa, [al fianco di Urbano Cairo](https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/torino-cairo-grazie-vagnati-ma-ho-voluto-cambiare-da-petrachi-voglio-giovani-con-potenziale-2177990), lo stesso neo dirigente ha spiegato [fra i vari temi](https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/torino-petrachi-la-situazione-e-difficile-serve-garra-mercato-non-sara-rivoluzione-a-gennaio-2177988) anche come intende lavorare per colmare il gap: "Da fuori, ho notato una cosa e cercherò di lavorarci: è come se ci fosse uno scollamento. Il senso di appartenenza è la priorità. Da calciatore non ho capito cosa fosse il Toro, da dirigente è stato un altro mondo. Ho capito la mission, qui si entra in un club diverso. E il senso di appartenenza per tutti i giocatori deve essere rimarcato e bisogna anche farlo capire loro. Cercherò di comprendere il senso di appartenenza, ho cercato sempre di creare un senso di famiglia: voglio risentire quel calore, voglio ricreare quella sinergia. E, se possibile, alimentandola con la gente. E' il mio sogno".

**Si può ripetere un ciclo che porti in Europa? C'è una base buona?**

"Senza ambizione di poterlo fare, era inutile presentarsi. Voglio risentire i tifosi cantare al San Mamès, è stata una delle gioie più grandi del mio ciclo. Mi ha lasciato ricordi incredibili e non vorrei che rimanessero solo ricordi. Darò più di ciò che posso per arrivare a obiettivi che il Toro deve e può meritare".

**Qual è l'urgenza più assoluta in vista della Cremonese? Cos'ha chiesto a Baroni?**

"A Baroni ho chiesto di fare il Marco Baroni che conosco, di tirare fuori tutto ciò che ha dentro. Abbiamo giocato insieme a Lecce, è sempre stato uno caratteriale: da calciatore era cazzutissimo, da allenatore voglio che tiri fuori ciò che ha dentro. Marco può e deve fare di più, gliel'ho detto. Mi aspetto che la squadra gli somigli. Baroni è un grande lavoratore e ha temperamento: l'unica cosa che deve fare, è pretendere dai suoi giocatori che questa è la squadra di Baroni. Nella sua Lazio vedevo voglia di aggredire e di non stare in attesa, oggi il Toro deve avere un'identità. Pretendo che Baroni trasmetta le sue caratteristiche".

**E' la difesa il reparto più sotto osservazione in vista del mercato? Giocherete ancora 3-5-2?**

"Assolutamente sì. Il 3-5-2 sarà il modulo da qui alla fine: può capitare che con qualche defezione, per necessità o soluzione di partita ci può stare che si cambi. Stiamo andando avanti con il 3-5-2 e sarà così fino a fine campionato".

**Che risposta si aspetta sabato?**

"L'ho detto a Baroni, la Cremonese mi fa paura. A Bologna hanno giocato sugli errori degli avversari e sulle lacune, sfruttandole al meglio. Sarà una gara difficile, Nicola lo stimo e che studia molto gli avversari. Dobbiamo capire che sabato per noi è da coltello tra i denti. Se non lo capiamo, è un problema: è un messaggio che sto cercando di infondere. Un giocatore deve pensare che se viene saltato da un avversario, è una sconfitta. Dobbiamo vincere i contrasti, altrimenti ci passano come gli indiani. Ci sono tre o quattro leader che devono portare dentro i compagni: le gare si vincono vincendo i duelli personali, noi ne vinciamo pochi".

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