tuttosport.com

Spalletti, imbarazzo e scossa: la svolta Juve si vedrà con la Roma

TORINO - C’è un frangente, nel primo tempo da mani nei capelli di Juve-Pafos, che più di tutti resta nella mente dei tifosi, ma non solo. Fabio Miretti che si avvicina al pallone della punizione che sta battendo Kenan Yildiz: il centrocampista non calcia, ma cerca lo schema. Non gli riesce, il passaggio è troppo pigro e approssimativo, così i ciprioti recuperano palla in un nano secondo. È solo un esempio, ma Luciano Spalletti non ha gradito. Così come tutta la prima frazione della Juve, nella quale la palla girava con una lentezza esasperante. E poi le tantissime folate che stavano permettendo al Pafos di passare in vantaggio: tanti, troppi brividi dalle parti di Di Gregorio. Problemi in campo figli della paura, che ha paralizzato testa e gambe contemporaneamente.

Juve, Spalletti alza la voce

Stavolta Spalletti, all’intervallo, ha alzato la voce. Cercando di dare la scossa ad un gruppo con le facce "bianche come il pallone", riprendendo la frase di Allegri riguardo alla sua prima Juve che affrontava il Malmoe in Champions League. Quella squadra aveva la psicosi dell’Europa, di una maledizione da tenere a bada. Ma lì c’erano i campioni: non è un caso che proprio quella rosa si spinse fino alla finale di Berlino col Barcellona, nel 2015. Oggi, al contrario, la Juve teme persino la propria ombra, in Italia e ancor di più in campo internazionale. Spalletti aveva bisogno di alzare il livello di tensione: così è riuscito a ridestare tutti dal torpore. Il 2-0 finale nasce proprio da quell’orgoglio risvegliato da Lucio, che finora raramente aveva sentito il bisogno di scaldare l’ugola. Nemmeno dopo Napoli o Firenze. Anche ai microfoni non è stato tenero: "In alcuni momenti abbiamo fatto proprio il minimo, ci sono state anche delle situazioni imbarazzanti nel primo tempo". Non si poteva chiudere un occhio, in questa circostanza.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Read full news in source page