tuttosport.com

Bremer è la chiave della nuova Juve di Spalletti: cosa cambia con il 4-2-3-1

TORINO - Da una parte c’è la volontà, il vigore di chi scalpita e non vedrebbe l’ora di ribaltare tutto e dare nuova faccia alla sua Juventus. Dall’altra c’è la voce dell’esperienza a parlare, a suggerire cautela, a far sì che, seppur controvoglia, si schiacci il pedale del freno. I decenni passati in panchina hanno insegnato a Luciano Spalletti cosa significhi camminare in avanti mentre si sta in equilibrio su un filo, tutto intorno si agita un vociare di commenti e sotto non c’è nemmeno una rete di metallo ad attutire l’eventuale caduta. E allora ci vuole pazienza, il fiuto e l’istinto per capire cosa e quando cambiare. Il secondo tempo contro il Pafos ha rappresentato una piccola finestrella sul futuro della Juventus: la disposizione a quattro dietro e la traccia 4-2-3-1. Ma è stato lo stesso tecnico di Certaldo a bollare questa opzione, in questo momento, “insostenibile” se non in determinati momenti. Come quando, per esempio, c’è da ricordarsi di essere la Juve che affronta il Pafos e c’è da prendere a schiaffi – metaforici, si intende -, una partita che rischia di scivolare dall’apatia alla beffa. Insostenibile soprattutto per equilibri difensivi e perché, come più volte ribadito, per trovare la quadra ci vorrebbe un centrale difensivo di piede destro. In particolare, ci vorrebbe il ritorno di Bremer per dare il via a questa rivoluzione fin qui solamente accennata, lasciata intravedere.

Bremer pronto per Bologna: le ultime in vista della sfida del Dall'Ara

Il brasiliano continua il suo lavoro in gruppo, prudenza è sempre la parola d’ordine e ogni dato o risposta del fisico viene studiata attentamente dallo staff. In Champions League non c’è stato bisogno di rischiarlo, probabilmente contro il Bologna partirà ancora dalla panchina ma, a questo punto, ci si attende che possa tornare in campo anche a partita in corso. Sempre a partita in corso, chissà, potrebbe riaprirsi quella finestrella sul 4-2-3-1, nel caso ce ne fosse bisogno o, più semplicemente, si volesse tornare a testare, a fare un ulteriore passetto in avanti verso la trasformazione completa, fino al momento in cui la crisalide mostra le prime crepe che anticipano la spaccatura del bozzolo. E allora è molto più probabile che a Bologna si riparta dal 3-4-2-1 con Di Gregorio in porta e l’ormai collaudata – anche se non sempre efficientissima -, linea a tre con Kalulu, Kelly e Koopmeiners. Cabal e Kostic proveranno a convincere Spalletti che, però, al momento, sembra orientato a confermare la coppia di esterni McKennie e Cambiaso, mentre in mezzo il dubbio è più sul posto a fianco di Locatelli con Thuram in vantaggio su Miretti. Dopo il debutto da titolare, può tornare in panchina – e magari reinterpretare il ruolo di spaccapartita nel secondo tempo -, Edon Zhegrova; al suo posto un Conceiçao che, nella ripresa del match contro il Pafos, è stato fondamentale per ribaltare gli equilibri. Dall’altra parte l’insostituibile Yildiz, mentre in attacco cerca continuità e gol Jonathan David. Partenza per Bologna prevista per domani mattina: stesso modus operandi della trasferta di Napoli.

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Read full news in source page