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Orsolini, rimpianto Juve: “Soffiato a Giuntoli, a Torino zero chance. Spalletti non è riuscito a…”

TORINO - Dietro un grande Bologna c’è una società strutturata. Un allenatore ormai garanzia di successo in Serie A come Vincenzo Italiano, ma anche alcuni giocatori che di anno in anno continuano a crescere. Spuntano come funghi i talenti, grazie alla sapiente regia di Giovanni Sartori. Ma Riccardo Orsolini è ancora figlio della direzione sportiva di Riccardo Bigon. E i numeri di Orso, passato dalla Juve nel 2017 giusto il tempo per svolgere un ritiro estivo agli ordini di Allegri, sono da top player per un esterno offensivo: 81 gol e 33 assist nelle 278 presenze complessive tra Serie A, Champions League, Europa League e Coppa Italia. Roba da stropicciarsi gli occhi. Lo fa ancora adesso Donato Di Campli, il suo primo agente. L’uomo, di fatto, che ha scoperto prima degli altri le sue spiccate potenzialità. Sì, per la Juve è un rimpianto, ancora oggi.

Donato Di Campli, lei è stato il primo procuratore di Riccardo Orsolini. Nel 2017 la Juve decise di puntare sull’esterno, reduce da due anni d’oro all’Ascoli. Cosa ricorda di quella trattativa? "Ricordo tutto. Dopo Ascoli sia Paratici che Cherubini mi chiesero il ragazzo, che in Serie B aveva fatto benissimo: era una sorpresa. La Juve fu brava a soffiare Orsolini al Napoli, visto che avevo incontrato anche Giuntoli a Milano. C’era una forte concorrenza, ma quella Juve sapeva pescare i talenti. Pure gli ultimi gioielli che sono passati da Torino sono figli di quel gruppo di lavoro: penso a Soulé, Huijsen e soprattutto Yildiz".

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