Elkann dice no a un'offerta di Tether per acquisire la Juventus. Una notizia forte, capace di dividere i tifosi e di riportare al centro della scena il tema dell’identità del club. In questo contesto, una voce storica come quella di Michel Platini torna a farsi sentire. Per un giorno, simbolicamente, l’ex fuoriclasse francese torna a essere il capitano della Juventus. E le sue parole a Il Giornale pesano come un manifesto.
Platini e l’orgoglio per il no di Elkann
Interpellato sull’offerta e su una possibile trattativa, Platini non lascia spazio a interpretazioni. Con poche parole chiarisce subito il suo pensiero, spiegando di non avere dubbi: "Non penso nulla, anzi sono orgoglioso che John Elkann abbia già respinto l’offerta". Per l’ex numero dieci, infatti, la cessione del club non è nemmeno ipotizzabile. "La vendita della Juventus è impossibile", ribadisce, sottolineando come la scelta di Elkann rappresenti un segnale di continuità e di rispetto verso la storia bianconera. Un rifiuto che, agli occhi di Platini, va oltre l’aspetto economico.
Una storia che non si può comprare
Alla base di questa posizione c’è una visione precisa del club. Platini spiega che la Juventusnon è solo una squadra di calcio, ma un pezzo di storia italiana e internazionale. "Juventus significa Agnelli", afferma, parlando di "un fenomeno unico, quasi esclusivo" nato più di un secolo fa e destinato a durare nel tempo. Da qui la conclusione inevitabile: "Non si possono vendere emozioni, tifosi, tradizione" . Elementi intangibili che, secondo Platini, John Elkann conosce perfettamente e che rendono la Juventus diversa da qualsiasi altra realtà sportiva.
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