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L’offerta di Tether alla Juventus è stata pubblica, molto pubblica, un po’ troppo pubblica (Tuttosport)

Elkann ha detto no. Guido Vaciago analizza su Tuttosport il tentativo di Tether di entrare nella Juventus e il netto rifiuto della società. Una scelta che affonda le radici nella storia, nell’identità e nel legame familiare con il club bianconero.

Scrive Guido Vaciago su Tuttosport:

“Ci sono due elementi dell’offerta di Tether per acquisire la Juventus che stonano un po’. Il primo è il tempismo: ovvero il fatto che l’inserimento di un loro membro nel Consiglio di Amministrazione e la disponibilità a collaborare su eventuali progetti di sviluppo da parte della società, quindi una sostanziale apertura, abbia ricevuto come risposta un proposta d’acquisto piuttosto ostile. La seconda, e più rilevante, è che questa offerta sia stata pubblica, molto pubblica, un po’ troppo pubblica, a meno che l’obiettivo non fosse proprio attirare l’attenzione più che ottenere l’acquisizione. I tempi cambiano, è vero, ma chi ambisce all’acquisto di un bene così prezioso e particolare tende ad avere maggiori probabilità di successo partendo in modo più discreto. Paolo Ardoino è senza dubbio un abile utilizzatore dei social media, con i quali comunica in modo assai efficace”.

No alla cessione della Juve, non a Tether

Prosegue così il suo commento sulle pagine di Tuttosport oggi in edicola:

“Ardoino è senza dubbio ricco e non millanta quando promette un miliardo di euro di investimenti sul club (anche se la cosa suona un po’ da politico in campagna elettorale).

Si dichiara juventino da sempre, ma forse è stato poco juventino nell’approccio con la famiglia che ha fatto grande il club che lui tifa, lo governa da 100 anni e, un miliardo, lo ha speso solo di aumenti di capitale nell’ultimo decennio. Il rifiuto di John Elkann, tuttavia, nasce altrove. Il suo no è alla cessione della Juventus, non a Tether. Quando dice che la Juventus non è in vendita è quasi come se parlasse di un membro della sua famiglia e che l’idea di cederla gli suoni assurda come quella di vendere una persona cara. Quello sentimentale, in questo caso, non è un fattore, è l’unico fattore”.

Si conclude qua la trattativa?

Secondo Vaciago, la trattativa è ormai ai titoli di coda:

“Quelle di ieri potrebbero essere le ultime parole sulla vicenda. Ultime di Elkann, naturalmente. Perché, altrove, se ne parlerà ancora molto a lungo e, probabilmente, in toni molto accesi. C’è, infatti, una parte del popolo juventino che sogna il sogno di Ardoino e vede nel cambio di proprietà una svolta e un futuro più brillante per la Juventus.

È lecito, anche perché non si ha la controprova (e forse non si avrà mai). In fondo, si potrebbe argomentare: se nel luglio del 1923, i soci juventini avessero rifiutato l’offerta del senatore Giovanni Agnelli e la presidenza di suo figlio Edoardo, avrebbero respinto un secolo di gloria. Ma siamo nel campo delle ipotesi, quello dei se e dei chissà”.

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