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Del Piero: «Rivedo nella Juventus di oggi dinamiche molto simili a quelle che affrontammo nel 1996»

A Sky Sport Del Piero torna sull’ultima Champions della Juve: «Fummo la prova che nulla è impossibile».

Gravina Del Piero

Mg Madrid 13/03/2024 - Champions League / Atletico Madrid-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alessandro Del Piero

Alessandro Del Piero sarà protagonista di una produzione originale di Sky intitolata ‘1996, l’anno di Del Piero’ che andrà in onda in due episodi il 6 e il 12 gennaio. Un’occasione unica per ripercorrere un’annata davvero speciale per uno dei giocatori più amati dai tifosi juventini e non. Per l’occasione è intervenuto in collegamento da Doha durante la presentazione del palinsesto invernale.

Le parole di Del Piero

La leggenda bianconera ha analizzato la difficile stagione dei bianconeri:

«È un anno non semplice con il cambio dell’allenatore. L’aspetto mentale è difficile da costruire ma è fondamentale. Mi auguro, da tifoso della Juventus, che possa esserci questo seguito. Vincere è sempre stata la mia priorità».

Del Piero ha poi ricordato il suo gol contro il Borussia Dortmund:

«In quella gara ci mancavano Vialli e Ravanelli che era il nostro attacco titolare, giocavamo in un palcoscenico importante, io, Padovano e Di Livio che avevamo complessivamente una cinquantina di presenze nella Juve e siamo riusciti a vincere contro una grande squadra. È la dimostrazione che nulla è impossibile».

Capello: «Napoli e Juve sono calate nel secondo tempo perché non sono abituate ai ritmi della Champions»

Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport commentò la prima giornata del quarto turno di Champions scrivendo dei punti in comune tra i pareggi di Napoli e Juventus.

“Una cosa mi pare abbia accomunato ieri le squadre di Conte e Spalletti, oltre al risultato finale: tutte e due sono calate a livello d’intensità e pericolosità nel secondo tempo. Perché? La mia spiegazione è la solita: in Champions League si corre a un altro ritmo, gli arbitri fischiano meno e non hai il tempo per rifiatare. Le italiane non ci sono abituate, o almeno non tutte, così vanno in sofferenza”.

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