La Gazzetta: non c’è stato contatto fisico quindi non si dovrebbe andare oltre la multa. Gravina recita il ruolo del saggio: «Parliamo sempre di fair play e di etica, poi andiamo in campo e ci sputiamo addosso, non va bene»
Ziliani Galeone Allegri Vaciago
Juventus' Italian coach Massimiliano Allegri reacts during the UEFA Europa League quarter-finals first leg football match between Juventus and Sporting CP, on April 13, 2023 at the Juventus stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)
Allegri non ha messo le mani addosso a Oriali, quindi oltre una multa non si andrà. Oggi la decisione
Oggi ci sarà la decisione del giudice sportivo e Massimiliano Allegri se la caverà con una multa. Praticamente nulla. Spiega la Gazzetta che non c’è stato contatto fisico tra le parti e quindi la squalifica non ci sarà.
Scrive la Gazza:
Il Napoli non ha chiesto un intervento disciplinare, ma nemmeno vorrebbe che tutto finisse in una bolla di sapone. La sanzione ci sarà, un’ammenda più che una squalifica. A prendere nota di tutto non è stata la squadra arbitrale, che se avesse visto avrebbe dovuto espellere il tecnico rossonero (a proposito, sembra che il designatoreRocchi non abbia apprezzato la mancanza di provvedimenti, fastidio che si aggiunge alla prova negativa di Zufferli). Chi si è affrettato a riportare parola per parola gli insulti di Allegri a Oriali sono stati gli ispettori della Procura federale, che nella notte tra giovedì e venerdì hanno inviato il rapporto al procuratore Giuseppe Chinè, parlando di offese personali ripetute. È stato poi lui a segnalare i fatti al Giudice Sportivo, chiedendo di sanzionare la condotta di Allegri. Non c’è stato contatto fisico quindi, come si diceva, non si dovrebbe andare oltre la multa.
La situazione – lo scriviamo noi – è talmente penosa che il presidente della Figc Gabriele Gravina con le sue dichiarazioni si è stagliato come un gigante sul resto della truppa. Figuriamoci come stiamo messi…
«Sono figuracce, dobbiamo riacquistare il senso dell’educazione, quei movimenti e quegli atteggiamenti in panchina sono inguardabili, è una moda
per apparire più interessanti, si è convinti, sbagliando, che più si urla più si influenzano le scelte del arbitro. È una questione di cultura più che di risultati che si riescono ad ottenere dal punto di vista sanzionatorio. Basta con queste aggressioni continue. Parliamo sempre di fair play e di etica,
ce lo stampiamo sulle maglie, facciamo campagne, poi andiamo in campo e ci sputiamo addosso, non va bene».
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