C ’è un conto che non si chiude mai davvero. Si può accantonare, mettere in un cassetto, convincersi che il tempo faccia il suo lavoro. Ma poi basta una maglia, uno stadio, un inno che parte e la ferita torna a pulsare. Paulo Dybala e la Juventus: una storia d’amore interrotta, non finita. Una separazione che ha lasciato strascichi, silenzi e soprattutto una voglia matta di risposta. Dybala con la Juve ha riso, pianto, vinto. Ha segnato 115 gol, 68 dei quali proprio allo Stadium, il suo teatro preferito. Torino è stata casa, la Juventus una scelta di vita. Eppure quel finale resta lì, indigesto: l’addio a scadenza, la porta chiusa nonostante la sua disponibilità a rivedere il contratto, a restare. Un arrivederci che pesa ancora oggi.
Dybala, voglia di incidere
Stasera, allo Stadium, quel peso torna tutto insieme. Non è un segreto: Paulo ha spinto, insistito, bussato alla porta di Gasperini. Vuole esserci, dal primo minuto. Vuole quella maglia, vuole quel campo. Quattro panchine consecutive sono un macigno, ma potrebbero sparire in un attimo se il tecnico decidesse di affidargli le chiavi della partita proprio contro il suo passato. C’è un dato che racconta meglio di mille parole la fame di Dybala: contro la Juventus non ha mai segnato. Nove incroci tra Palermo e Roma, una sola vittoria, tre pareggi, cinque sconfitte. Zero gol. Una statistica che brucia, che stuzzica, che diventa ossessione. E allora la Signora è avvisata: c’è un ex con un conto in sospeso, con una voglia di rivalsa che va oltre il risultato. Vuole segnare. Vuole farlo lì. Vuole farlo contro di loro. Gasperini lo sa. E infatti sembra orientato a premiarlo, anche per una questione emotiva. Dopo quattro esclusioni di fila, Dybala può essere una molla caricata al massimo, pronta a scattare. Meglio averlo in campo che tenerlo a covare rabbia e orgoglio in panchina. Meglio sfruttare quel fuoco, incanalarlo. +
Le scelte di Gasperini
Dybala è favorito su Ferguson per una maglia da titolare, con alle spalle una coppia di trequartisti che sta facendo la differenza: Soulé, altro ex juventino con voglia di rivincita, e Pellegrini. Una linea offensiva carica di talento e motivazioni. In mezzo al campo spazio alla coppia Cristante-Koné, equilibrio e muscoli. Sulle fasce confermati Wesley a destra e Rensch a sinistra, come contro il Como. Le assenze ridisegnano la difesa: senza N’Dicka, impegnato in Coppa d’Africa, Celik scala tra i centrali insieme a Mancini e a Hermoso, pronto a stringere i denti dopo l’affaticamento muscolare. È vero, Gasp vorrebbe cambiare il meno possibile il suo undici titolare (quindi con il turco sulla fascia destra e il brasiliano a sinistra), ma è difficile immaginare uno tra Ziolkowski o Ghilardi titolare allo Stadium. Meno invece immaginare l’ex Lilla arretrare, proprio dove aveva cominciato la stagione. È una notte speciale, di quelle che non hanno bisogno di presentazioni. Per Dybala è più di una partita: è un dialogo aperto con il passato, una risposta mai data. Perché certi conti, prima o poi, qualcuno prova sempre a saldarli. E Paulo, stasera, ha tutta l’intenzione di presentarsi all’incasso.
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