ROMA - Nel gioco delle coppie, e degli incastri obbligati, nasce una delle chiavi più affascinanti della sfida con la Juventus. L’assenza di N’Dicka e lo spostamento di Mancini al centro della difesa disegnano un confronto diretto, quasi inevitabile: Celik contro Yildiz. Uomo su uomo, in salsa turca, tra il calciatore più sorprendente di questo avvio di stagione romanista e il miglior uomo bianconero.
Roma, Celik è una garanzia
Celik, titolare inamovibile che nessuno si aspettava. A gennaio sembrava sul punto di salutare, invece è rimasto, si è rimesso in piedi, è rinato. Ranieri lo ha recuperato, Gasperini lo sta esaltando. Centrale nella difesa a tre o terzino, poco cambia: lui c’è sempre. E migliora di partita in partita, senza fare rumore. Settimane fa il tecnico lo ha celebrato pubblicamente, con parole che suonano come una investitura definitiva: affidabile, duttile, fresco nel difendere, capace di attaccare, punto di forza. Affidabilità e garanzia, al netto dell’espulsione contro il Cagliari e della squalifica scontata con il Como. Per Gasperini Celik è ormai un riferimento, uno di quei soldati che non chiedono applausi ma portano rendimento. I numeri parlano - un gol e tre assist - ma soprattutto raccontano una sensazione nuova: quella di un giocatore finalmente completo, sicuro, continuo. Come forse non lo era mai stato da quando indossa la maglia della Roma.
Celik-Yildiz, duello allo Stadium
E adesso tocca a lui il compito più delicato: fermare l’uomo più pericoloso della Juventus. Yildiz lo conosce bene, lo frequenta anche in nazionale. Fuori dal campo si scherza, si ride, si parla la stessa lingua. Dentro, allo Stadium, sarà un duello all’ultimo colpo, senza sconti. Attacco contro difesa, talento contro affidabilità. C’è anche una curiosità che accompagna la sfida: nelle tre partite giocate contro la Juventus, Celik ha sempre pareggiato. Due volte 1-1, una volta 0-0. Segni del destino o semplice coincidenza, poco importa. Stasera il turco della Roma vuole alzare la voce nel silenzio, diventare protagonista dove non te lo aspetti. Perché certe partite si decidono anche così: con un duello, con un uomo, con Celik che marca Yildiz e prova a prendersi lo Stadium.
Roma, una condizione fisica straripante
E dietro la crescita di Celik, come di tutta la Roma, c’è un segreto che non fa rumore ma pesa tantissimo: la condizione atletica. È qui che Gasperini sta costruendo il rendimento al top, attraverso una gestione scientifica delle energie. I numeri sono eloquenti: in 15 partite di campionato, per 13 volte la Roma non ha superato l’avversario nei chilometri percorsi. L’ultima eccezione è stata il derby (107 contro 110), poi sempre la stessa tendenza: far correre gli altri, logorarli, controllare. La media giallorossa è di 113,15 km a partita, la più bassa del campionato. Anche contro il Como lo spartito non è cambiato: 116 km per la Roma, 118 per la squadra di Fabregas. Una scelta precisa, studiata nei dettagli dallo staff atletico, che guarda già avanti: secondo le previsioni, il vero picco di forma arriverà tra gennaio e marzo. E allora sì che questa Roma, con Celik in prima linea, potrà davvero alzare il ritmo quando conterà di più.
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