La vittoria contro la Cremonese ha permesso al Torino di respirare una boccata d’ossigeno importante. Ma quella vera, quella che permetterà di rilassarsi un po’, Marco Baroni la potrà tirare solamente fra qualche settimana, quando almeno uno tra Saul Coco e Adam Masina sarà tornato dalla Coppa d’Africa o quando dal mercato sarà arrivato un rinforzo in difesa. Non può infatti bastare il ripescato Sazonov a sistemare una difesa con gli uomini contati. E in attesa di scoprire quanta strada faranno Guinea Equatoriale e Marocco, una mano (anche sul piano qualitativo, oltre che quantitativo) potrebbe arrivare dal mercato. "Con il direttore Petrachi il confronto è continuo. All’interno di questo confronto c’è un’analisi attenta di ogni situazione", ha spiegato proprio Baroni, prima di passare alle questioni di campo: "La mia attenzione però è sull’oggi, sulle questioni di campo". La speranza è che le analisi con il nuovo direttore sportivo portino a valutazioni e a scelte più utili e proficue rispetto a quelle prese in estate con Davide Vagnati. A tal proposito il tecnico ha anche spiegato: "Avevamo chiuso il mercato estivo pensando di giocare con due centrali in una difesa a quattro, poi abbiamo dovuto variare. In quel momento eravamo dell’idea di avere le risorse all’interno delle rosa per sopperire anche alle assenze dovute alla Coppa d’Africa".
"Dobbiamo cercare la nostra identità"
Peccato che il passaggio dalla linea difensiva a quattro a quella a tre sia avvenuta proprio a partire dalla prima gara giocata dopo la chiusura del mercato estivo, quella in casa della Roma, a conferma di quanto non sia stata una scelta lungimirante. In atteda degli acquisti, Petrachi ha intanto portato qualche regola e indicazione nuova all’interno dello spogliatoio: "Un input che ci ha dato il direttore riguarda il stare di più insieme. Poi piccole regole per essere più compatti, perché quello che fai fuori dal campo si ripercuote in campo". Se, come detto, il ritorno di Coco e Masina dalla Coppa d’Africa e l’eventuale arrivo di un difensore dal mercato potranno permettere a Baroni (e al Torino in generale) di non restare in apnea, con il timore che anche un raffreddore a qualche centrale possa complicare la situazione in difesa, è altrettanto vera che un aiuto a respirare meglio Baroni può averlo dai risultati in campo. Domani il suo Torino affronterà il Sassuolo, poi se la dovrà vedere contro Cagliari, Verona e Udinese. "Nel campionato italiano non ci sono partite semplici - ha spiegato Baroni ricorrendo a una delle frasi fatte più abusate da allenatori e addetti ai lavori, ma poi ha corretto in parte il tiro provando a porre un obiettivo al suo Toro - c’è la possibilità di fare un filotto di risultati positivi? È quello che vogliamo. E per farlo dobbiamo pensare a noi stessi, cercare la nostra identità, dobbiamo trovare continuità senza cali di attenzione. La partita va giocata dal primo all’ultimo minuto con presenza, attenzione e dedizione. È questo il passo definitivo che deve fare la squadra". Non sempre il suo Torino è riuscito a restare in partita per tutti i novanta minuti, lo dimostrano anche i passi falsi contro avversari sulla carta abbordabili come Parma, Pisa e Lecce.
"Simeone e Adams devono cercare sempre la profondità"
Per provare a proseguire la striscia positiva potrà contare su Simeone, anche se l’argentino potrebbe non essere in campo dal primo. "Non è al 100%, ma è normale. Sta lavorando per trovare la miglior condizione e sono orgoglioso di allenarlo". A proposito degli attaccanti ha anche aggiunto: "Tutti devono migliorare qualcosa, il Cholito e Adams hanno una certa mobilità, ma non devono staccarsi troppo dal compagno di reparto. Loro devono avere sempre in testa la ricerca della profondità: stiamo lavorando su questo. Anche Ngonge ha qualità e io la qualità la voglio sempre in campo: è più un esterno, ma può fare anche la punta". Baroni deciderà dopo l’allenamento di oggi chi far giocare dal primo minuto, ma i favoriti sembrano essere Adams e Zapata. Nessun dubbio invece per quel che riguarda il portiere: "Paleari è confermato, ma noi aspettiamo anche Israel". A centrocampo, invece, se Vlasic e Asllani sembrano certi di una maglia da titolare, c’è qualche dubbio in più per quel che riguarda l’altra mezzala: "Anjorin sta finalmente trovando continuità in allenamento, sta bene, può anche partire titolare. Casadei ha spesso giocato dall’inizio, ma ora stiamo lavorando per fargli trovare la giusta serenità. Gineitis anche ha sempre fatto bene, dando tanto anche in fase di non possesso. Ilic può ricoprire vari ruoli, ha attitudine, corsa e qualità: ha solo un problema di condizione fisica e mentali".
© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Torino